Il più straordinario “referendum popolare” contro il nazifascismo si ebbe fra il settembre e il dicembre 1943: una massa di militari, piuttosto che aggregarsi alle forze armate tedesche e repubblichine, preferì, sovente dopo sanguinosi combattimenti, una detenzione inumana. Una pagina di resistenza consapevole, pagata con un altissimo prezzo di vite. […] E’ la vicenda individuale e collettiva di oltre 600mila uomini, impegnati in una scelta di vita o di morte, di dignità o di compromesso morale, nel periodo più tragico della nostra storia contemporanea. (Dalle note di copertina del libro “Il lungo inverno dei lager”, di Paride Piasenti, presidente ANEI dal 1948 al 1997).
Luigi Biraghi, classe 1914, tenente del 9° Alpini nella Seconda Guerra Mondiale, fu uno dei 600mila soldati che fecero una scelta di dignità. Di guarnigione a Tolone, fu costretto a deporre le armi e internato nei campi di concentramento tedeschi poco dopo l’8 settembre 1943. A causa del suo rifiuto a collaborare vi trascorse quasi due anni, subendo un prigionia disumana dall’8 novembre 1943 al 26 agosto 1945 (ma mancava da casa dal 22 luglio 1943). Durante i lunghi mesi di stenti, sofferenze e privazioni, Luigi Biraghi costruì (lo costruì fisicamente, con residui di iuta e cartone dei pacchi inviati da casa) e compilò un minuzioso diario della sua durissima e ingiusta prigionia, rinvenuto dopo la sua morte nel giugno 1989.
Questo sito è nato per condividere una cronaca inedita sul dramma dell’8 settembre 1943 e degli eventi successivi. La storia dei 600mila internati italiani non collaborazionisti, tra cui il tenente Luigi Biraghi, Croce di Guerra e Volontario della Libertà, è un buco nero nella nostra memoria e questo diario può dare un piccolo contributo a illuminarlo.
Il diario può essere scaricato in vari formati o letto online a partire dalla pagina con l’elenco dei capitoli.
Aggiornamento di settembre 2022: è comparsa una versione editata, riveduta e corretta successivamente da Luigi Biraghi. da cui è tratta la conclusione qui sopra. Metterò online anche questo documento appena possibile.
La pubblicazione del diario di Luigi Biraghi è completata da un’altra opera, “Stalag 307 – Un giornale disegnato”, racconto della vita nel campo di Deblin realizzato con tavole disegnate da un altro tenente alpino, Franco Brunello, amico carissimo di Luigi Biraghi, cui l’opera è dedicata con una tavola in fondo, “fuori dai reticolati”. Il giornale di Brunello può essere letto a partire dalla pagina con l’elenco dei capitoli.