Alcune immagini caricate sul sito (escluse ovviamente quelle relative al diario di Brunello).
Il mio tavolo di lavoro, con il Diario e i suoi contenuti, raccolti in buste di plastica per non rovinarli.
Il titolo è “Studio di figura”, ma questo alpino è indiscutibilmente Luigi Biraghi. Il foglietto piegato era conservato tra le pagine del diario.
Disegno realizzato da Franco Brunello e conservato tra le pagine del diario di Luigi Biraghi. Potrebbe essere lui, potrebbe essere un altro o semplicemente uno studio, ma rappresenta la desolazione di quei giorni.
Il 30 ottobre 1943 Luigi Biraghi accetta di cambiare in zloty i 230 franchi francesi che portava con sé da La Garonne. Ovviamente il tedesco che fece l’affare pretese una ricevuta, per qualche ragione mai consegnata e rimasta tra le pagine del diario.
L’interno del diario, con la prima pagina scritta (ancora a penna) e la foto di riconoscimento, probabilmente staccata da un documento ufficiale del campo.
La prima pagina del Diario, una premessa agli eventi che seguiranno, dall’8 settembre 1943 con la fuga dei ranghi, fino alla cattura dei non collaborazionisti, agli anni di prigionia fino al sospirato ritorno.
La foto di riconoscimento sul tesserino di internato. Il Tenente Luigi Biraghi diventa l’internato 25683.
Il 13 gennaio 1945 la famiglia di Luigi Biraghi riceve dal Vaticano la notizia che il loro congiunto era vivo e stava bene il 9 maggio dell’anno precedente, otto mesi prima.
Il 4 febbraio 1944 la famiglia di Luigi Biraghi riceve dalla Croce Rossa Internazionale la notizia che il loro congiunto era vivo e in buona salute tre mesi prima.
L’ultima pagina del diario.
L’attestato dell’ANEI a Luigi Biraghi.