La fame, in questo periodo, è più forte che mai. Non si riesce ad ottenere pane perché chi entra viene rigorosamente perquisito. Giungono pacchi a Ronda e a Brunello e ad altri ma a me niente. Quasi tutti hanno ricevute notizie da casa ed io ho più che mai viva quella preoccupazione. Passo molte ore di ogni notte ad ascoltare i brontolamenti dello stomaco vuoto e la fantasia si sbriglia nelle più strane ipotesi sulla sorte toccata ai miei. Mi viene il dubbio che, nei giorni tragici che hanno seguito l’8 settembre, Renata, approfittando della vicinanza al confine, si sia rifugiata con Titti in Isvizzera.
Per far qualcosa di nuovo cambiamo disposizione della camera. Mettendo i letti lungo il muro si ottiene un più vasto spazio centrale. Si litigherà meno per la conquista dei posti in luce migliore dato che ora vi è luce per tutti.
Il 13 gennaio Manni è chiamato per il ritiro di un pacco. Manni suppone di essere padre, chè aspettava un figlio per la fine dello scorso ottobre, ma non ha ancora notizie. E gli capita una delle più curiose avventure di prigionia: nel pacco trova la fotografia di un pupattolo in braccio alla mamma, ma non trova indizio del sesso del figlio. Tutti facciamo previsioni in base ai più disparati argomenti e pretesti; il Capitano Podio invita gli spiriti a pronunciarsi, ma il tavolino dà risposte dubbie e Manni, per molti giorni sarà padre felice di un figlio di sesso ignoto. Solo in seguito, ricevendo la prima cartolina da casa, saprà che si tratta di un maschio. Brunello, oltre al pacco, ha avuto 3 pagnotti in cambio di un paio di stivali e mangia a quattro palmenti. Io ho fame da mattina a sera e gli scarsi ranci non mi danno che una tregua di poche ore al giorno.