Il Comando tedesco avvisa anche di non avere disponibilità di combustibile per il riscaldamento e ci offre la possibilità di andare a far legna ma ci rifiutiamo all’unanimità. Sono annunciati parecchi pacchi che verranno distribuiti dal 23 in poi. Domenica 22, nel pomeriggio, allarme con chiusura nelle baracche; si sentono i tonfi su Brema e Amburgo. Giovedì 26 inizia la distribuzione dei pacchi rispediti da Oberlangen: gente fortunata riceve viveri in grande abbondanza poiché in settembre le spedizioni sono state libere; altri ricevono pacchi di vestiario borghese che vien requisito. Nella nostra compagnia tutti ricevono qualcosa escluso io che rimango con la mia fame e con la mia voglia di fumare. Indirettamente beneficio di qualche sigaretta altrui, ma una volta di più mi accorgo che difficilmente si rià quando si ha dato – ero più prodigo io, quand’ero nell’abbondanza e gli altri nella scarsità.
Un gruppo di russi è uscito dal campo con un maresciallo tedesco per un lavoro ad una caldaia; a lavoro ultimato hanno collaudato la caldaia facendovi cuocere dentro il maresciallo. Sono stati fucilati sul posto. Altri russi scappati dal campo sono entrati in una cascina ed hanno trucidato una famiglia – sono stati fucilati sul posto. Questo modo di agire pare sia diventato normale fra questa gente condannata ad una lenta morte per inedia – quando qualcuno di loro riesce a tagliar la corda vien dato l’allarme in tutta la regione.
Si attende la distribuzione del riso arrivato dall’Italia – si parla anche di sigarette, di latte e di tonno speditici da C.R. estere. fosse vero!
Il 22 va in scena una amena rivista che ci fa passare qualche ora di buonumore – è notevole anche il teatro, con il sipario fatto di involucri pacchi ed altre simili utilizzazioni di fortuna. Splendidi sono i costumi femminili fatti con non so che sete e la truccatura delle girls. Gli attori recitano decisamente bene – benissimo in comico e v’è una scena di prigione le cui trovate ed il cui ritmo sono degne di migliori scene. In altra serata esordiscono alcuni milanesi con un atto della “Class di asen” riveduta e corretta e con “Fecappola interprete”. Le allusioni e le canzonature sono ben evidenti – termina lo spettacolo con una recitazione di prosa cadenzata di De Marchi.
Il 30 viene distribuito del riso – 1.100 gr a noi e 1.600 ai vecchi del campo – della C.R.It. L’ingiustizia della divisione che perequa in parte quanto in più c’era stato dato in galletta, suscita malcontento ed infinite discussioni.
Ottobre termina e la guerra continua – perdo la scommessa di un pranzo con Manni e Marantoni.
Arrivano quotidianamente pacchi ma io sono perseguitato dalla solita scalogna – tutti del gruppo ne hanno avuti ed io niente – neppure il pacco vestiario. Non riesco neppure a cuocere il riso per mancanza di combustibile ed ho decisamente fame oltre alla solita indomabile voglia di fumare che ha avuta una breve sosta per via di 10 sigarette distribuite dall’Ambasciata Italiana.