I crucchi son diventati gentili e non ostacolano i commerci. Durante la notte tra il 10 e l’11 siamo tenuti svegli dal continuo tambureggiamento d’artiglieria nei dintorni. Alcuni vetri di finestra cadono in frantumi. Si sentono raffiche di mitraglia probabilmente da aereo. Una catiuscia in postazione accanto al campo di tanto in tanto spara facendoci sobbalzare nel sonno. La mattina dell’11 vendo una camicia, una sciarpa e un asciugamano realizzando un’altra quarantina di sigarette. I francesi, coi quali rimango a lungo a parlare dato che ai reticolati non c’è più alcuna sorveglianza, dicono che siamo quasi circondati in una sacca contenuta da Hannover, Celle e l’autostrada verso Amburgo. Temo che da un momento all’altro ci facciano partire.
Da lunedì la tabella viveri è cambiata – ci danno sempre sbobba di rape, due etti di patate, idem pane, 17 gr. di zucchero e 17 margarina. È abolito l’ottimo orzo bisettimanale e il grasso che si metteva nel rancio – sono aumentate le rape. Ho sempre un dolore al colon per via delle rape crude ma non ci posso far niente perché la fame è troppa perché mi decida a non mangiarle. Una marcia sarebbe per me disastrosa. La sera dell’11 e per tutta la notte c’è continuo movimento d’aerei mitraglianti e fuoco di artiglieria.
La mattina del 12 si dice che anche i francesi non partono più perché le strade son chiuse. Ieri il Colonnello Testa ci ha fatto comunicare che in caso di abbandono del campo da parte dei tedeschi, tutto è predisposto per la continuazione della vita nostra – entrerà in funzione il codice militare italiano. Nel pomeriggio ho venduta la penna per 60 sigarette – continuo a matita e mi sento più leggero e fiducioso. A sera vendo tre fazzoletti per una tavoletta di cioccolato americana e ho venduta la giacca sahariana, finalmente, per 700 gr. di farina e segala.
La sera vado a dormire sazio ma sto sveglio moltissimo – il sonno si riduce a poche ore. Al mattino di venerdì 13 aprile sono svegliato da insolito rumore in camerata – la notizia attesa ma sempre improvvisa gira subito: non ci sono più tedeschi. È rimasto il vecchio asmatico Capitano Löse con pochi uomini col bracciale della Cr.R.