Nei giorni 23 24 e 25 restiamo chiusi nel campo per punizione – si tratta di una lunga serie di infrazioni commesse da soldati e da ufficiali. Poi riprendo ad alternare pomeriggi alla cava con pomeriggi nei boschi a cercar funghi e mirtilli. Il 28 – corsi e ricorsi della vita – fulmine a ciel sereno – ma quando finirà – gli inglesi ci domandano se vogliamo o meno collaborare con il loro esercito nel campo della nostra professione. Ce lo domandano così senza precisare il dove, come e quando e noi dovremmo dare un sì o un no in risposta, immediatamente. Finalmente il Comando Italiano ci dice di rimandare in attesa di precisazioni. Le discussioni son sorte, anzi riesumate, con tutti i pro ed i contro, i pareri più insensati, i parti di tutte le teste più o meno a posto. Ma il dubbio che ne deriva è tragico: cosa pensano di fare di noi? Finalmente giungono le precisazioni: il lavoro riguarda soltanto il periodo di attesa del rimpatrio ed è da esplicarsi nella zona di Celle – è adeguato alla dignità del grado, non pregiudica la partenza, implica un trattamento da ufficiale. Aderiscono tutti o quasi in considerazione del fatto che se si deve attendere è meglio attendere facendo qualcosa – e anche io metto il si.
Il 29–6 altra novità: all’appello veniamo trattenuti e perquisiti, poi perquisiscono le camerate. Che cari quegli inglesi! Che manine delicate! E dietro ai perquisitori un soldato reca un vassoio di fette imburrate per rifocillarli durante il laborioso compito! Trovano alcune armi dai soldati e una mitragliera da 20 mm in una camerata ufficiali. Fuori si ripetono furti e rapine e nuovamente gli ufficiali sono incaricati di un servizio di ronda su vasto territorio attorno al campo.
Circa la partenza il Colonnello Testa insiste assicurandola prossima – ma chi ci crede più? Continuo, tempo permettendolo, le mie passeggiate nei boschi e riporto ottimi funghi per la popotte – ma il tempo è sempre incerto piovoso temporalesco. Giugno termina e molti ottimisti pagano pagano pagano le sigarette perse scommettendo sulla partenza. E luglio inizia e trascorre ugualmente lento e noi siam sempre più agitati. Il 4 il Colonnello Testa porta la notizia che, iniziando le partenze il 5, noi saremo dopo quelli di Brimswerg e Hannover, verso il 25-30. Ma il 5 non parte nessuno e si rimanda al 7. Radio B90 trasmette un simpatico programma per i milanesi e al teatro si dà una rivista ben congegnata che non riesco a vedere. Sempre giornate tempestose, sempre ricerca di funghi per i boschi tra un acquazzone e l’altro. In compenso i funghi abbondantissimi ci dan modo di cucinarci ottime cenette.
Il 10 cambia tabella viveri; ci danno: ½ kg di corned beef, 1/6 di kg di bacon, 45 grammi di margarina, 55 di zucchero, 1/6 di litro di latte, ¾ di pagnotta, 10 di thè e rancio di piselli. Finalmente, ora che si parla di partenza ci equiparano agli altri campi. È tempo buono da 2 giorni – si riprendono i bagni alla cava, unico modo di tenersi puliti perché il turno alla doccia capita una volta al mese e la pompa che deve servire a 600 persone (oltre a quelli che hanno rotta la loro) è presa d’assalto da mattina a sera. Alla 12/6 è stato piantato con gabbioni e recinti un vero zoo – ci sono parecchi caprioli, un daino, un falco reale, conigli selvatici, un riccio ecc.
Il 14 luglio abbiamo la visita del Colonnello Bruno che ci porta il saluto del Governo e ci parla dell’Italia – niente sa circa la nostra partenza ma ugualmente la sua parola ci conforta e ci fa ben sperare. Il 16 ritorna don Pasa, il beato don Pasa, che porta un po’ di posta – niente per me – e un sacco di fanfaronate sull’opera da lui svolta in Italia a nostro favore e per il nostro rimpatrio. Stiamo sotto la pioggia per una buona mezzora a sentire il suo resoconto sconclusionato e alla fine rientriamo commentando vivacemente la faccenda. Manni scaglia a proposito tutte le sue lance anti democristiane.
Il 17 don Pasa fa il secondo discorso informativo, stupido quanto il primo; il Col Testa dàla novità sensazionale: da domani ne partiranno 100 al giorno – 50 per blocco iniziando dal VII°, alternati con i soldati. Assisto al sorteggio dei partenti nella camerata di Gaggi – scene di delirio. Il nostro turno è al 23 ma il 18 si fa il sorteggio. Naturalmente il mio nome rimane escluso. Partiranno: Capitano Gentili, Capitano Andreotti, Gramigna, Boes, Lanciotti, Bottini, Scozia, Bellini. Ma siamo ugualmente contenti tutti e ci sbracciamo attorno ai camion dei partenti e affidiamo loro cumuli di posta e molti incarichi. Restiamo più fiduciosi, più calmi, in attesa del nostro turno.
Il 19 Massari tenta il colpo di infilarsi sul camion con Guerci ma gli va male il colpo. Il 26 dovrebbero partire quelli della nostra camerata e molti hanno iniziati i preparativi ma i 100 soldati partiti il giorno prima rientrano al campo rispediti da Brunsweig. Dicono che là c’è un gran caos di gente e che le partenze sono così ritardate di un paio di giorni. Ma il giorno dopo il Comandante Inglese fa sapere che le partenze sono sospese fino a nuovo ordine e poi vien chiarito che ci sarà una sosta di 14 giorni perché ragioni contingenti impongono di dare la precedenza a quelli di Amburgo. Le ragioni vanno ricercate nel fatto che là si sono creati gravi disordini. Risultato: nei giorni successivi boschi e messi della nostra zona cominciano a bruciare allegramente per cause ignote. Si va anche noi a caccia di precedenti.