Il Giornale di Brunello

Luigi Biraghi era affezionatissimo al libro “Stalag 307 – Un giornale disegnato” che il suo fraterno amico e compagno di prigionia vicentino, Franco Brunello, aveva voluto dedicargli inserendo il suo ritratto (quello che compare nella testata di questo sito) in ultima pagina, “fuori dai reticolati”. Il libro di Brunello è un prezioso documento sui campi di concentramento. Triste e ironico al contempo, fornisce un’immagine della vita degli internati, con le loro difficoltà, le loro nostalgie, le loro ansie.

Stalag 307 - la copertina

Da bambino leggevo e rileggevo Stalag 307, tanto da consumarlo (e infatti verso la metà degli anni ’60 io e mia mamma in occasione di un compleanno di mio padre come regalo l’abbiamo fatto rilegare e ricoprire in pelle, con un disegno di reticolato in oro zecchino).

La rilegatura

Spesso chiedevo a mio padre i dettagli su una o l’altra vignetta e ancora adesso, a tanti anni di distanza dalla sua morte, riesco a rivederlo e risentirlo mentre racconta gli episodi del campo di concentramento. Sempre con una punta di serena ironia con cui aveva metabolizzato il ricordo di quelle sofferenze.

Visto che il libro è da tempo introvabile, ho pensato di scansionarne le pagine e pubblicarlo, assieme al diario di mio padre, per restituirlo al mondo.

Il Giornale si può leggere a partire da qui.

E’ un modo per riunire, anche se virtualmente, la memoria di due grandi amici, alpini e compagni di guerra, di vita e di avventure. (Alberto Biraghi)